giovedì 8 febbraio 2018

PILLOLA 22

PILLOLA 22
Ora vi presento due nuovi tempi (aspetti) verbali.

-ME-

Questo prefisso o meglio infisso è molto importante e molto usato.
Una volta durante una visita a una famiglia chiesi alla donna più anziana notizie di suo marito. Mi rispose:
Alifariki (-fariki morire)
Ma subito si corresse e disse
Amefariki kwa sababu hawezi kufariki mara nyingine È morto perché non può morire un'altra volta.

Vediamo di capire meglio con il seguente esempio:
A: Karibu chakula. Favorisci.
B: Asante. Nimeshiba. Grazie. Sono sazio.

A sta a tavola e invita a mangiare con lui/lei. Attenzione, è buona educazione sia l'invito sia il rifiuto!

Nimeshiba è una forma verbale del verbo kushiba=essere sazio.
Quindi esaminando la traduzione sembra che -me- sia un altro modo per il presente indicativo. In verità in italiano corrisponde spesso al presente, ma non sempre. Esaminiamo quest'altro esempio:
Jana nimenunua mavazi haya. Ieri ho comprato questi vestiti.
In quest' altra frase il -me- corrisponde al nostro passato prossimo.

Ebbene questo tempo si usa quando si fa riferimento a una azione fatta nel passato ma il cui risultato è in qualche modo presente nel momento a cui si riferisce la frase, cioè al presente. Coloro che conoscono l'inglese avranno riconosciuto il “present perfect".

Sono sazio si dice in swahili nimeshiba perché ovviamente prima ho mangiato qualcosa.
Ho comprato, nell'altra frase, si riferisce al passato ma i vestiti li sta mostrando.

INTERMEZZO
Avrete certamente notato che ho scritto “asante" e avete sicuramente incontrato anche “ahsante”.  Vi sono due riflessioni da fare: ad alcuni parlanti swahili, soprattutto musulmani, piace arabizzare il più possibile il swahili soprattutto usando “h" e “kh" tutte le volte che è possibile. Ma non capiscono che la fonologia del swahili non contempla due consonanti una dopo l'altra. In breve in swahili una sillaba è sempre composta da una consonante e una vocale. Solo le nasali “n" e “m" possono precedere un'altra consonante. Seconda considerazione è che i bantu hanno difficoltà a pronunciare le aspirate come la “h". Infatti quasi nessuno pronuncia la “h" di “habari" e spesso nemmeno quella dei verbi negativi.

KWISHA

In swahili vi sono diversi verbi che si usano come ausiliari.

KWISHA, finire, è uno di questi. Osservate questa frase:

Nimekwisha kata tiketi Ho già comprato il biglietto (kukata=tagliare, quando si comprano biglietti si us questo verbo)
Anche:
Nimekwisha kukata tiketi.

Ebbene questa frase è abbreviata in
Nimeshakata tiketi.

In pratica -me- + -isha hanno creato un nuovo tempo verbale -mesha- che significa “ho/hai/ecc. già

-JA-

L’infisso -JA- non corrisponde semplicemente a un tempo verbale ma all'espressione “non ancora", cioè a un'azione non ancora fatta.
Guardate la differenza fra queste due risposte:

A: Je, umemwona Saidi? Hai visto Saidi?
B: Sikumwona. Non l'ho visto
C: Sijamwona. Non l'ho ancora visto

In italiano spesso si risponde con la prima risposta, ma c’è  una differenza. Con la prima si sottintende che non è previsto di vederlo, la seconda risposta sottintende che è previsto di vederlo.

Ovviamente a -ja- si permettono i prefissi negativi.

Hatujakata tiketi zote Ancora non abbiamo comprato tutti i biglietti.

Dovrei fare una distinzione fra tempo e aspetto di un verbo perché  tecnicamente -me- e -ja- sono aspetti del verbo ma questa distinzione mi sembra che perfino fra gli insegnanti di italiano non sia molto diffisa, quindi userò sempre la parola “tempo".

MAZOEZI
Tafsiri

Mkate umechomeka jikoni. Mlango ule umeharibika. Mfereji umejaa. Nino amekasirika sana. Kitanda hiki kimekatika. Nimekula vidonge viwili.  Mtihani huku umekwisha. Saidi amemaliza kuandika kitabu chake. Wapishi wamesahau kumaliza kuchoma viazi vile. Wapishi walisahau kumaliza kuchoma viazi vile. Ametafuta kisu kile lakini kimepotea. “Mzee yule wanakufa?” “Ndiyo ameshakufa". “Umeshakula?” “Sijala". Hatujapanda mlima wa Kilimanjaro (questo significa “collina Njaro “!). Sijaokota kiko changu. Hawajapokea ruhusa kuingia pale. Nimepeleka barua lakini hawajajibu.

Sei in ritardo. Il cibo è finito. La porta si è aperta. Quel bambino si è perso. Questo cibo si è bruciato. Una tazza si è persa ma se ne vedono altre. Quel pane è completamente rovinato. L'insegnante è arrabbiato perché sono in ritardo. Delle patate molto buone si trovano in città questo mese. Gli ospiti sono già andati via. Ho già letto quel libro. Quell'albero marcio è già caduto. Non ha ancora partorito. Ancora non hai ricevuto la risposta? Non hanno ancora scalato quella montagna. I bambini ancora non hanno fatto il bagno. Questo cane non ha abbaiato. Il ladro ancora non è stato catturato. Quello studente non ha studiato. Quei bambini hanno giocato fino alle 8 di questa mattina ma ancora non sono stanchi. Ancora non avete fatto gli esercizi di queste lezioni!

sabato 3 febbraio 2018

PILLOLA 21

Da questa pillola in poi facciamo sul serio!
Intendo dire che se avete imparato tutte le pillole precedenti potete già esprimervi correttamente in conversazioni non molto impegnative. Ovviamente dovete imparare i vocaboli soprattutto la loro ortografia corretta, per questo vi consiglio di procurarvi un vocabolario.

Ora cominciamo ad approfondire fino ad arrivare, spero, alla conoscenza di tutta la grammatica swahili. Spero che riusciate a impegnarvi come vi impegnereste nello studio del russo!

Qualche persona mi ha rivelato di aver dimenticato il significato di alcuni termini grammaticali da me usati sebbene io abbia cercato di limitarmi ai necessari. Per esempio ho usato "verbo" e “nome" anche quando avrei dovuto usarne altri più "tecnici".

In questa seconda parte purtroppo dovrò essere più "Grammatico", ma cercherò di spiegare tutto.

Di seguito, per esempio, spiego il complemento oggetto o diretto utilizzando il sito della Treccani.

COMPLEMENTO DIRETTO
(Grammatica italiana dal sito della Treccani)

Nell’analisi logica, il complemento oggetto (chiamato anche complemento oggetto diretto o complemento diretto) è il complemento che indica l’oggetto (persona, essere inanimato) dell’azione indicata dal verbo transitivo attivo della frase.

Il complemento oggetto è collegato al verbo direttamente, senza preposizioni.

La seguente frase:

Luca guarda.

è comprensibile e in alcuni contesti può considerarsi completa, ma viene spontaneo, credo, chiedersi "cosa guarda?", e quindi non ci sembra completa. Allora bisogna completarla  con altri elementi che si chiamano, appunto, complementi:

Luca guarda la partita

Ora la frase ci dà sufficienti informazioni. Certo si possono dare altre informazioni:

Luca guarda la partita della squadra del cuore.

Bene la prima informazione, "la partita", è collegata direttamente al verbo, cioè non è preceduta da una preposizione ma solo da un articolo. Per questo si dice che "la partita" è un complemento diretto (o oggetto). Gli altri elementi (complementi) si dicono indiretti perché collegati da una preposizione. Quest'ultimi hanno diversi nomi ma a noi, fortunatamente, non interessano.

Altri esempi di complementi diretti o oggetto:

Anna ama i fiori

Abbiamo scelto te

Vivere una vita piena

Sognare un bel sogno

Attenzione, in italiano c'è una preposizione che può trarre in inganno. La preposizione "di" nelle forme articolate: del, della ecc. è usata anche per indicare una quantità generica. Spesso si può sostituire con parole tipo "alcuni, alcune", ecc.

Avere delle possibilità

Bere del buon vino.

In questi casi, nonostante la preposizione, sia "delle possibilità" sia "del buon vino" sono complementi diretti.

Spero di essere stato chiaro ma se avete problemi scrivetemi.

Passiamo al swahili.
Una delle prime cose che molti imparano subito è:

(ni)nakupenda  ti amo

Ormai sappiamo che

ni- = io (soggetto)
-na- = tempo presente
-pend- = radice del verbo amare
-a = desinenza del modo indicativo affermativo

Quel -ku-, non è il prefisso del verbo all'infinito, ma è riferito al complemento diretto sottinteso wewe=te:
chi amo? Te!

Quindi in swahili si mette il prefisso relativo alla classe, quello che si usa per il soggetto, del complemento diretto immediatamente prima della radice del verbo... e a volte lo chiamo "infisso"!
Semplice no? Basta ricordare sempre le classi e i loro prefissi.

Vediamo altri esempi:

Ho visto la tua amica Nilimwona rafiki yako
Hai incontrato mia madre? Je, ulimkuta mama yangu?
Ho accompagnato a scuola i suoi figli. Niliwasindikiza watoto wako shuleni.
Mi hai visto ieri al mercato? Uliniona sokoni jana?

Quando i complementi sono pronomi personali si usano i seguenti infissi:

-ni- -tu- (-tw-)
-ku- -wa-
-m- (-mw-) -wa-

I prefissi relativi ai pronomi personali non cambiano davanti a vocale eccetto -m- che diventa -mw- e, ma raramente, -tu- che diventa -tw-.
Notare che la seconda plurale è identica alla terza plurale. In un passato molto lontano la seconda plurale era -mi-.

Ti hanno selezionato per il posto da cuoco. Walikuchagua kwa nafasi ya mpishi
Perché lo rimproveri? Kwa nini unamkaripia?
Ci hanno chiamato in cucina. Walituita jikoni.
Vi hanno invitato a casa. Waliwaalika nyumbani
Li hanno accompagnati al mercato Waliwasindikiza sokoni.
Il dottore mi ha visitato. Daktari alinipima.

ATTENZIONE Le particelle mi, ti, le, lo, ci, vi, li, le sono complementi diretti solo quando non si possono sostituire con “a me, a te ecc.”, anche in swahili con una modifica del verbo possono diventarlo. Di questo ne tratterò più avanti.
Tutti i precedenti complementi diretti sono animati. In questi casi il prefisso (infisso) è obbligatorio. Invece per le cose e gli oggetti è facoltativo tranne quando si vuole porre l'accento sull'oggetto:
Nilinunua kitabu Ho comprato un libro
Nilikinunua kitabu Ho comprato il libro (che sai, di cui ti ho parlato)
I prefissi per cose e oggetti, cioè di tutte le altre classi sono identici ai prefissi soggetto:

M/MI-u--i-
U/N-u--zi-
KI/VI-ki--vi-
N/N-i- -zi-
JI/MA-li--ma-
PA-pa-
KU--ku-
M-m-

Questi tre verbi devono avere sempre l’Infisso del complemento diretto della classe M/WA:

Kuambia dire a
Kupa dare a
Kuita chiamare qualcuno

RIFLESSIVI
In italiano i verbi sono riflessivi quando il complemento diretto è il soggetto stesso. In questi casi in swahili si usa sempre come suffisso -ji-:
Mi vedo allo specchio. Ninajiona kiooni.
Mlango umejifunga. La porta si è chiusa (da sé)

VERBI MONOSILLABICI
Vi sono alcuni verbi che senza il prefisso dell’infinito ku- restano con una sola sillaba. Eccoli:
ku-cha albeggiare; riverire ku-chwa/twa tramontare
ku-fa morire ku-ja venire
ku-la mangiare ku-nya piovere; urinare
ku-nywa bere ku-pa dare a
ku-wa essere
A cui si aggiungono questi due con due sillabe:
kw-isha finire (intransitivo: il pane sta finendo)
kw-enda andare
I suddetti verbi mantengono il ku- nei tempi: -li-, -na-, -ta-.
Se è presente l’infisso del complemento diretto il ku- si omette:
Yule msichana anamcha sana Mungu. Quella ragazza riverisce molto Dio.
Nilimpa kitabu changu Gli diedi il mio libro.
Notare che in italiano il complemento diretto nell'ultima frase è “il mio libro", ma il verbo kupa significa “dare a" quindi il complemento diventa la persona e nel caso di due complementi gli animati prevalgono sugli inanimati.

ESERCIZI

Tradurre

Tunamwuliza (-uliza chiedere a) mwalimu. Anawaona wanafunzi. Nitamwita mama yangu. Anampenda mke wake. Tunawafahamu watu wote. Wanawajua wanafunzi wengi. Mtawaeleza wanafunzi wote. Naiona miti. Aniona. Amwona. Najiuliza. Kitabu changu ulikiletea? Nakujibu. Mvua inaiharibu (-haribu danneggiare) nyumba yake. Wizi waliuvunja mlango wa nyumba hii. Ninatafuta kisu changu; umekiona? Ulimkuta saa ngapi?  Nilimwona zamani kidogo.

Ti ho detto la novità? Mangi il pesce? Stai comprando la carne? Mi chiama il mio insegnante. Ci hanno detto le ultime novità. Voglio darti tempo per andare in città. Mi ha detto di comprare quella dell’auto. Hai visto Hamisi? Sì l'ho visto in città. A che ora ti chiamò? Mi chiamò alle nove. Comprerai quel cane? Sì, lo comprerò. Vedi quegli animali? No, non li vedo. A che ora lo hai chiamato? Lo chiamato poco tempo fa.