martedì 26 settembre 2017

PILLOLA 6 - Locativi - Classi (KU/M/PA) - Verbi Esserci e Avere - Pronomi personali (prefissi) - Nipo/Tupo

Questa volta faccio un salto lungo!

Vi spiego l'ultima del classico ordine delle classi. La classe dei locativi.


CLASSE KU-M-PA


Ho scelto questa classe per spiegare come si dice "no"!

Tutti hanno sicuramente sentito dire "Hamna" per "no" o comunque per rispondere negativamente a domande del tipo "Hai le melanzane?" ecc.

Questa risposta, diventata ormai di uso comune, sarebbe grammaticalmente ma anche logicamente sbagliata in quasi tutti i casi. Cerco di spiegare il motivo.

"Hamna" significa "(questo) luogo non ha", però per luogo si intende un luogo chiuso, quindi è una risposta corretta nei negozi e altri luoghi chiusi.

Dunque la classe che sto spiegando è l'unica che ha tre prefissi nominali: "KU-", "PA-" e "M(W)-" e appartengono a questa classe solo due parole: "pahala" (poco usata) e "mahali".

Però tutte le parole a cui si aggiunge il suffisso "-ni", da non confondere con quello di "karibuni", per indicare un luogo rientrano in questa classe pur conservando il loro proprio prefisso.

Per esempio: "nyumbani"=a casa, in casa, verso casa ecc., "shuleni" (a Zanzibar si dice "skulini", dall'inglese)=a scuola, nella scuola ecc., "mtini" (da "mti"= albero)=sull'albero ecc.

I prefissi sono tre perché:

"KU-" indica un luogo indeterminato, cioè come dire "nei dintorni di casa"
"PA-" indica un luogo più o meno determinato, cioè come dire "vicino casa, nei pressi di casa"
"M(W)-", ricordate che fra la "M" dei prefissi e la vocale seguente si mette quasi sempre una "W", indica un luogo chiuso, cioè come dire "in casa", "in camera" ecc.

ESSERCI/VI - TROVARSI

Impariamo il presente indicativo del verbo ESSERCI/VI o TROVARSI
Non stupitevi. Sto seguendo una logica che capirete presto! Almeno lo spero!

Questo tempo è abbastanza semplice:

Ci sono  = Nipo
Ci sei   = Upo
C'è      = Yupo

Ci siamo = Tupo
Ci siete = Mpo
Ci sono  = Wapo

Credo che si intuisca che:
Ni- = Io
U-  = Tu
Yu- = Egli/Lui/Ella/Lei

Tu- = Noi
M-  = Voi
Wa- = Essi/esse (persone)

Questi sono i prefissi dei pronomi personali che si premettono a TUTTI i tempi verbali. Il prefisso della terza persona yu- si usa solo per il verbo essere, negli altri casi, quando è riferito a animati, diventa "a-". Riepilogando:

Ni- = Io
U-  = Tu
A- = Egli/Lui/Ella/Lei
oppure
Yu- = Egli/Lui/Ella/Lei  + è (essere)

Tu- = Noi
M-  = Voi
Wa- = Essi/esse (persone)


NB La terza "persona" singolare e plurale non si riferisce sempre a persone, ma anche a nomi che appartengono ad altre classi e quindi prendono i prefissi pronominali di queste classi e che incontreremo man mano un po' alla volta.


Mentre quel -po, corrisponde al prefisso locativo "PA-"

Quindi il presente indicativo di "ESSERCI" ha tre forme:

Nipo, Upo, ecc.
Niko, Uko, ecc.
Nimo, Umo, ecc.

Alcuni esempi:

Alla domanda "Said yuKo wapi?"=dove si trova Said? ("wapi"=dove)

La possibile risposta italiana:

"E' a casa"

in swahili diventa

"YuKo nyumbani" se sappiamo che è a casa ma non sappiamo precisamente dove rispetto alla casa
"YuMo nyumbani" se sappiamo che è dentro casa, per esempio è ammalato, quindi a letto
"YuPo nyumbani" se sappiamo che è nei pressi della casa, per esempio sta riparando una finestra.

Per giustificare l'inizio di questa 'pillola' devo spiegare come si fanno le frasi negative in swahili.

E' molto semplice... o quasi! Si premette ai prefissi dei pronomi personali la sillaba "ha-".

Ho detto "o quasi", perché le prime tre persone sono irregolari:

Ha+ni- > Si- (io non)
Ha+u-  > Hu- (tu non)
Ha+a > Ha- (egli/ella non)
oppure

Ha+yu- > Hayu- (egli/ella non)

gli altri sono regolari:

Hatu- (noi non)
Ham-  (voi non)
Hawa- (essi/e non)

Vi ricordate il saluto "Hu-jambo?", risposta "Si-jambo!" e "Ham-jambo?"/"Hatu-jambo!"?


E' interessante notare che le parole locative, anche quelle con il suffisso "-ni", possono essere soggetti delle frasi.

Mentre in italiano diciamo "In casa non vi sono donne", dove il soggetto è "donne", in swahili possiamo dire "Nyumbani hamna wanawake" (il soggetto è "nyumbani"=in casa) oppure "Wanawake hawamo nyumbani" (il soggetto è "wanawake"=donne).

Credo (almeno lo spero) che vi stiate domandando perché ora "non vi sono" l'ho tradotto con "hamna".

AVERE

Ebbene questo è il negativo del verbo "Avere" che in swahili non esiste! Cioè si esprime con "essere con". "Na", vi ricordo che significa "e, anche, con".

Quindi il presente indicativo affermativo del VERBO AVERE è:

Nina (sono con) = ho
Una  (sei con)  = hai
Ana
  (è con)    = ha (Attenzione non è Yuna!)

Tuna (siamo con) = abbiamo 
Mna  (siete con) = avete
Wana (sono con)  = hanno

Negativo

Sina  (non sono con) = non ho  (ricordate Ha+ni=si)
Huna  (non sei con)  = non hai (ricordate Ha+u =hu)
Hana  (non è con)    = non ha  (ricordate Ha+a=ha)

Hatuna (non siamo con) = non abbiamo
Hamna  (non siete con) = non avete
Hawana (non sono con)  = non hanno

Più sopra ho detto che la terza "persona" singolare e plurale non si riferisce sempre a persone, ma anche a nomi che appartengono ad altre classi e quindi prendono i prefissi pronominali di queste classi.
Perciò quando un locativo è soggetto il verbo prende il prefisso pronominale del locativo: "ku-", "m(w)-" o "pa-":

"nyumbani hamna..."  = "(l'interno del)la casa non ha..."
"nyumbani hakuna..." = "(la zona del)la casa non ha..."
"nyumbani hapana..." = "(la prossimità del)la casa non ha..."


Per concludere il "no" si dovrebbe dire, come in effetti si diceva fino a qualche anno fa, "hapana".



 
SALUTI

Prima di chiudere veramente vi faccio notare un saluto abbastanza frequente e che a me piace molto.
Quando salutate qualcuno potete sentirvi rispondere "Nipo" o "Tupo". Queste parole, come abbiamo visto, significano rispettivamente "Ci sono" e "Ci siamo". Credo che sia chiaro cosa intendono dire: "Ci sono ancora, sono ancora vivo, non mi lamento", "Ci siamo ancora, siamo ancora vivo, non ci lamentiamo".

Credo che ci sia abbastanza materiale su cui riflettere, anzi da studiare!

***


Chiudo con una frase a cui spesso i swahilofoni mettono alla prova la nostra conoscenza del swahili.

Alcuni chiedono di rispondere a questa domanda: "upo upo wapi?".

Loro si aspettano che noi siamo in difficoltà per i due "upo" che dovrebbero significare "ci sei", invece il primo "upo" significa "gottazza, mestolone" (il mestolo che usano i pescatori per buttare in mare che entra nelle barche). Questa parola appartiene alla classe "U" il cui prefisso soggetto è "u-".
Se vi capita rispondete "Sijui uko wapi!" (non so dove sia). Inoltre se volete aprire una interminabile discussione dite che la domanda corretta sarebbe "Upo uko wapi?" perché chi domanda non sa in che luogo si trova. La discussione non avrà termine perché raramente un swahilofono acetta di essere corretto da noi "wazungu".

ESERCIZI

Comporre il maggior numero di frasi usando le tabelle come da esempi, cioè scegliendo una parola da ogni colonna, iniziando dalla prima a sinistra, per formare frasi che abbiano un senso compiuto.

Daudi
Wanaume
Wanawake
Mgeni
Walimu
Wanafunzi
Mtoto
Mzungu
...ko sokoni?
kijijini?
nyumbani?
shuleni?
mjini?
njiani?
Ha...ko .... ...mo jikoni
nyumbani
darasani (in classe)
chooni (al bagno)
chumbani
Esempio: Daudi ...ko sokoni? Ha...ko sokoni, ...mo jikoni., ovviamente da completare con i prefissi e tradurre in italiano.

Daudi
Wanaume
Wanawake
Mgeni
Walimu
Wanafunzi
Mtoto
Mzungu
...mo jikoni,
nyumbani,
darasani (in classe),
chooni (al bagno),
chumbani,
...po sokoni
shambani (in campagna)
nyumbani
shuleni
mjini
njiani
Esempio: Daudi ...mo jikoni,  ...po sokoni, ovviamente da completare con i prefissi e tradurre in italiano.

Daudi
Wanaume
Wanawake
Mgeni
Walimu
Wanafunzi
Mtoto
Mzungu
...po? Ha...po.
 Esempio: Daudi ...po? Ha...po., ovviamente da completare con i prefissi e tradurre in italiano.
jikoni
sokoni
nyumbani
darasani (in classe)
kijijini
chooni (al bagno)
shuleni
chumbani
mjini
njiani
ha...na Daudi
Wanaume
Wanawake
Mgeni
Walimu
Wanafunzi
Mtoto
Mzungu
Esempio: Jikoni ha...na Daudi., ovviamente da completare con i prefissi e tradurre in italiano.

venerdì 22 settembre 2017

PILLOLA 5 - LE CLASSI (M/WA) - Pronuncia (cont.)

PILLOLA 5

Habari ya saa hizi?
In questa pillola tratterò un argomento molto importante per il swahili e caratteristico di tutte le lingue bàntu.
Prima però ancora una nota sulla pronuncia.


***


Gli italiani, salvo i linguisti, sono convinti che l'italiano sia una lingua che "si scrive come si pronuncia" e viceversa. Purtroppo non è così. Già ho fatto notare che in italiano esistono due "n", ora vi faccio sapere, se non lo sapete già, che nella pronuncia abbiamo due "s" e due "z", che nella scrittura si sovrappongono.
Ovviamente faccio notare solo quei suoni che ci servono per pronunciare correttamente il swahili, ma ci sono altre incongruenze.
La Zanichelli nei suoi vocabolari distingue questi suoni usando lettere diverse: le allunga. (Spero che lo faccia anche nelle edizioni più recenti, che qui non posso consultare).
 

La "s" può essere sorda ('dura') o sonora ('dolce'). Per esempio quando è fra due vocali è sempre sonora: "rosa", "casa", "Pisa" ecc. negli altri casi è sorda: "stare", "masso" ecc.
 

Anche la "z" può essere sorda ('dura') o sonora ('dolce'), a noi interessa sapere che questi due suoni in swahili non esistono, soprattutto la "z" sorda.

Bene. In swahili:

la "s" è SEMPRE sorda ('dura') come in "massa"
mentre la "z" è sempre una "s" sonora come in "casa". Avete notato come pronunciano la parola "pizza"? Sembra che dicano esattamente "Pisa"!

***
 
Ora passiamo all'argomento principale di questa pillola.

Questo dovete impararlo bene perchè se lo capite comincerete ad apprezzare la logica della lingua.

In swahili le parole non hanno genere grammaticale, cioè non si distinguono in femminili, maschili come in italiano: la mano, il tavolo ecc.
Le parole si raggruppano a seconda del loro significato in 'classi'.
Le parole che indicano 'animati' appartengono a una classe, quelle che indicano 'oggetti, cose, diminutivi' ad un'altra, poi c'è la classe dei "concetti, astratti", la classe dei 'vegetali', la classe delle 'azioni, verbi', la classe delle parole di 'oggetti non contabili, accrescitivi' ecc.

Inoltre i nostri plurali apparterrebbero ad altre classi, ma è tradizione accoppiarle alle classe suddette.

Ogni classe ha un prefisso specifico che la distingue dalle altre, per esempio 

la classe degli 'animati' ha il prefisso singolare "m-" o "mw-" (davanti a vocale) e il plurale "wa-" o "w-" (davanti a vocale): 
"mtu"=persona, "watu"=persone, 
"mtoto"=bambino/a, "watoto"=bambini/bambine, 
"mwana"=figlio/a, "wana"=figli/e, 
"mnyama"=animale, "wanyama"=animali (in realtà i nomi di ciascun animale appartengono a un'altra classe).

Una informazione di tipo storico.



***

Come sappiamo il swahili è una lingua bàntu che ha preso molte parole dall'arabo, il nome stesso è arabo e significa "abitanti della costa". Nel bàntu, lingua ricostruita come l'indoeuropeo, questa classe aveva questi prefissi: "umu-" e "aba-" che ancora esistono in alcune lingue; in swahili la vocale iniziale si è persa a seconda "u" pure, che però riappare come "w" quando la "m" precede una vocale: mwana=figlio/a;

al plurale la "b" è diventata "w" e la "a" seguente scompare, ma non sempre, davanti a vocale: "mwalimu"/"waalimu" o "walimu"=maestro (anche qui c'è una ragione storica, che per ora non vi dico per non complicarvi la vita!)

Sappiamo, pure, che il swahili per i tanzaniani è spesso, ma non sempre, una seconda lingua. Per molti la prima lingua è un'altra lingua bàntu in cui la "u" si è conservata. Ecco perché molti dicono "muzungu" (che per molti italiani diventa "musungu" per la ragione spiegata più sopra) invece di "mzungu"!


***
 
Spero che siate riusciti a seguirmi fin qui! Provo a proseguire, tanto vi lascerò tempo per rileggere mille volte!

Prima di descrivere le altre classi, non sono molte, vi spiego gli accordi.

Le parti di una frase che si riferiscono a una parola devono accordarsi a questa parola prendendo i relativi prefissi.
I prefissi per gli accordi si distinguono in "prefissi nominali" e "prefissi pronominali".

I prefissi nominali sono quelli che si usano soprattutto per gli aggettivi, 
mentre i pronominali si usano per il connettivo "-a" (si usa per connettere due parole), per i pronomi o aggettivi possessivi e per i verbi.

Per completare il discorso della classe degli 'animati' o classe "m/wa"

I prefissi nominali sono "m(w)-" singolare e "w(a)" plurale: "mtoto mzuri"/"watoto wazuri"=bel bambino/bei bambini, "mwalimu mzuri"/"walimu wazuri"=bel maestro/bei maestri.

Il prefisso pronominale è solo "w(a)": "mtoto wangu"/"watoto wangu"=il mio bambino/i miei bambini, "mwalimu wangu"/"walimu wangu"=il mio maesto/i miei maestri, "mwalimu wa Saidi"/"walimu wa Saidi"=il maestro di Said/I maestri di Said.

Avete notato che gli articoli non esistono in swahili?

Per oggi temo di aver messo troppa carne al fuoco!

DOMANDATE!

Nitaendelea kesho. (kuendelea=continuare)


ESERCIZI

Completare con i prefissi opportuni:

Wanafunzi ...angu. Moto ...zuri. Watoto ...gonjwa (malati).  Waalimu ...zuri. Mwalimu ...baya. Wageni ...angu. Wanyama ...baya.

PILLOLA 4 - I SALUTI (cont.), Pronuncia (cont.), verbi (cont.)

PILLOLA 4
 
Con questa pillola cerco di chiudere con i saluti, che ricordiamocelo sono infiniti. In fondo anche in italiano ne abbiamo moltissimi!

Vi cito solo un altro saluto che forse solo pochi di voi hanno avuto modo di sentire. Si tratta di 


"Habari za wapi?", letteralmente "Notizie da dove?", ma che usano per chiederti "da dove vieni?".

Te lo possono chiedere sia se già ti conoscono e vogliono sapere dove sei stato sia se ti incontrano per la prima volta, in questo caso vogliono sapere qual è il tuo Paese di origine.

Prima di passare ai saluti di commiato un'altra nota di pronuncia.


*** 

Qualcuno ha difficoltà a riconoscere l'"h" iniziale delle parole. In effetti non è facile semplicemente perché moltissimi non la pronunciano!
Però voglio insegnarvelo lo stesso, perché noi italiani volendo la sappiamo pronunciare, anzi troppo, capita spesso di sentire italiani pronunciare "I ham" invece di "I am", in inglese. Noi non ce rendiamo conto ma gli inglesi sì.

Allora, prendete un pezzettino di carta di giornale e mettetelo sul dorso della mano, preferibilmente sulla zona senza peli; poi avvicinate la mano chiusa vicino alla bocca ed espirate, senza soffiare, in modo da fare volare il pezzettino di carta. Poi riprovate ancora ma dovete far muovere la carta senza farla volare. Questa è l'"h" del swahili... e dell'inglese.


*** 

I saluti di commiato

Questi sono abbastanza pochi.

Fra amici ci si lascia con modalità molto diverse e non posso elencarle tutte, anzi ancora non le conosco tutte!

"Haya!", che non significa niente in questo contesto. Si risponde con una delle formule di cui sto scrivendo.
"Baadaye", saluto molto frequente che significa "A dopo". Notare che il "dopo" può essere anche fra un mese, ecc.
"Tutaonana", significa "Arrivederci".
 
***

Ne approfitto per iniziare a parlarvi della formazione dei verbi.
Il verbo, nella forma più semplice, ha sempre un prefisso soggetto, in questo caso 

"tu-", che significa "noi"
un infisso che indica il tempo, in questo caso "-ta-", che è il futuro
la radice del verbo "-ona", che significa "vedere".

Nel saluto c'è anche un suffisso, "-na", che indica che l'azione è reciproca.



Quindi "Tutaonana" (tu-ta-ona-na) significa esattamente "Ci vedremo".


***
 Altre formule come la precedente sono:
"Tutaongea"="Parleremo"
"Tutazungumza"="Parleremo"
"Tutawasiliana"="Ci terremo in contatto"

ecc.

Formule più formali sono equivalenti ai nostri "buon...", ma si usano solo quando ci si lascia.
 

"Asubuhi njema"="Buon mattino"
"Mchana mwema"="Buona giornata"
"Jioni njema"="Buona sera"
"Usiku mwema"="Buona notte"

A proposito di "Mchana", "Usiku" e "Siku", sappiate che "Siku" è sia il giorno completo di 24 ore sia il plurale di "Usiku", mentre "Mchana" sono solo le ore di luce.

A "Usiku mwema" spesso si aggiunge un "Lala salama", che significa "Dormi bene". 


***

"Lala" è l'imperativo di "kulala", che significa "Essere steso, giacere", per estensione anche "dormire"

***.

Scusate ma ho dimenticato un saluto molto frequente al risveglio.
"Umeamkaje?" lett. "Come ti sei svegliato?"



***



Anche questa è una forma verbale:
"u-"=tu
"-me-"= è un tempo di cui riparleremo. E' un passato-presente, corrisponde all'inglese "present perfect".

"-amka"=svegliarsi
"-je" = "come"


***
 
Avete visto più sopra le parole "njema" e "mwema". Avete notato il ripetersi di "-ema". Questa significa "buono/a", "-zuri" anche significa "buono/a", ma anche "bello/a".

Questi aggettivi differiscono fra loro per l'iniziale, cioè il prefisso. Esso è l'accordo richiesto dalle parole che precedono.
Penso che per ora basta così.

PS Siamo tutte persone adulte e, spero, vaccinate. Quindi scusatemi se vi ricordo che stiamo imparando qualcosa, in particolare una lingua, e che imparare richiede un minimo di attenzione e impegno. Se leggete soltanto, fra un po' non ci capirete più niente e vi scoraggerete! Scusate il pistolotto. E' un difetto da insegnante!

PILLOLA 3 - I SALUTI (cont.) - Pronuncia - Verbi

PILLOLA 3

Prima di proseguire voglio parlare di un altra 'difficoltà' di pronuncia.

Molti di voi conoscono certamente la parola "ng'ombe" (mucca) e sanno che la pronuncia dell'inizio della parola non è né una "n" né una "n" seguita da una "g".
A chi conosce l'inglese basta sapere che è esattamente la pronuncia di "ng" del suffisso "-ing" dei participi presenti: "reading", "listening", "talking" ecc. che come sappiamo è diversa dalla pronuncia di "ng" in parole come "English" ecc.
Agli italiani faccio notare che noi abbiamo due tipi di "n" anche se nella scrittura non le distinguiamo. Provate a pronunciare queste due parole italiane "anca" e "anta". Pronunciatele molte volte cercando di capire cosa succede alla lingua quando pronunciate la "n". Se non ci riuscite provate a pronunciarle fermandovi un attimo subito dopo la "n", anzi accennatala soltanto. Ebbene la "n" di "anca" è il suono esatto di ng'.
Ora credo che sulla pronuncia non ci sia altro d'importante da dire o meglio ci sarebbe qualcos'altro ma gli stessi swahilofoni spesso sbagliano... comunque ne parleremo.

 
Bene. Ritorniamo ai saluti. Ripeto sto parlando di come ci si saluta quando ci si incontra.
Il saluto che avete sicuramente sentito più di frequente è "mambo?" = Cosa (dici)? Risposta "Poa"/"Fresh(i)". Questo è un saluto molto informale e non proprio corretto.

Se volete essere pignoli come me usate "Hujambo?", che come risposta richiede "Sijambo". Queste sono due parole che significano "Cosa" astratta, non "oggetto" e che stranamente qui si comportano come verbo. Non sono facili da tradurre correttamente. "Hujambo" significa "Non hai (mica) qualcosa (da dire)?", insomma "Mica ti è successo niente?", la risposta ovviamente significa "Non mi è successo niente". Non è finita qui. Queste due forme si usano quando si saluta solo una persona. Invece se si salutano due o più persone si dice "Hamjambo?" a cui si risponde "Hatujambo".
 

Ne approfitto per dire che 
"hu-" (tu non) è il prefisso della seconda persona singolare del presente indicativo negativo, "si-" (io non) è la prima persona, 
"ham-" (voi non) e 
"hatu-" (noi non).
Non vi preoccupate, se ce la faremo, ci torneremo sopra.
Ultimo di questo tipo di saluti, ma importante se volete essere educati e rispettosi delle persone più anziane di voi, è la coppia "Marahaba/Marhaba"-"Shikamoo", assomiglia al "Baciamo le mani" siciliano!

Penso che per oggi basti.

Vi prego di dirmi se vi sto trattando troppo da bambini o se va bene così.

Inoltre pensate che debba aprire una discussione a parte per ogni 'puntata' o procedo così?

Grazie e DOMANDATE!

PILLOLA 2 - I SALUTI (cont.), Pronuncia

Nella Pillola n. 1 sono fermato dopo aver scritto del saluto che va bene sempre. Ne aggiungo un altro dello stesso tipo, cioè si può usare sempre ma si riferisce al momento in cui si usa: 

"Habari ya/za saa hizi?" o "habari ya/za sasa hivi?". Il primo significa "(Che) novità (hai) di questa ora?", il secondo "(Che) novità (hai) in questo momento?
La risposta che va sempre bene è "Nzuri". 
Ovviamente vi sono molte varianti che però elencarle è quasi impossibile, per esempio: "nzuri tu" ("buone soltanto"), "nzuri kabisa" (assolutamente buone), "safi", "salama" ecc. ecc.!
 

Altrettanto ovviamente è bene aggiungere: "asante na wewe?" o "asante. Yako/Zako?" che significano "grazie, e tu?". Fra poco spiego il perché della barra "/".

Ora passiamo ai saluti per i vari periodi del giorno, sempre con "habari".

 
Al mattino si chiede "Habari ya/za asubuhi?" (risposta, come al solito: "Nzuri, asante. Yako/Zako?")

 
Durante la giornata "Habari ya/za mchana?". Per giornata intendo le ore che vanno da circa mezzogiorno fino a circa le cinque. Queste suddivisioni sono sempre molte imprecise. O forse sono io che non riesco mai a capirle, anche in italiano!

 
Per la sera, che inizia dalle cinque circa fino alle sette/otto circa: "Habari ya/za jioni?".

 
Dimenticavo: avete bisogno che vi spieghi anche la pronuncia? Sicuramente devo farvi notare che l'acca, "h", va fatta leggermente fatta sentire. 

Inoltre la "j" ha due pronuncie diverse. Se è preceduta da una consonante, generalmente una "n" o una "m" si pronuncia come la "g" italiana di "giro": njaa (fame) 

altrimenti ha un suono fra la "g" di cui sopra e la "d" siciliana. Fate attenzione a come i locali pronunciano per esempio "Paje", anche se spesso sono influenzati da varianti della zona.
Torniamo alla barra "/". 

Fra "y-/z-" (za, ya, yako, zako ecc.) c'è una sottile differenza che a me piace perché sono pignolo ma che per molti locali non è importante. 
"Y-" è l'accordo richiesto da "habari" quando si usa al singolare, 
"z-" per il plurale. 

Dunque usando il singolare vorrebbe dire che si è veramente interessanti a sapere cosa ha da rispondere la persona salutata, altrimenti si sta semplicemente salutando per educazione!

Nota importante. I saluti con "habari" usano esclusivamente quando ci si incontra. Quando ci si lascia si usano altri saluti di cui parlerò più tardi.

DOMANDE?

PILLOLA 1 - I SALUTI

PILLOLA 1
I SALUTI
Varie persone mi hanno chiesto di spiegare i saluti che utilizzano la parola: habari

Allora la prima cosa da sapere che habari è una parola (sostantivo, nome) invariabile, cioè che non cambia al plurale. Significa 'notizia/notizie'. Quindi nei saluti è come chiedere in italiano 'Novità?' e la risposta è sempre 'Buone'. 
In swahili si chiede 'Habari gani?' in qualsiasi momento della giornata e significa letteralmente 'Che notizie (hai)?' la risposta è 'Nzuri', cioé 'buone'. 

Habari gani? - Nzuri!
 
Ora però devo cenare Riprendiamo domani. 
Usiku mwema (buona notte).