PILLOLA 4
Vi cito solo un altro saluto che forse solo pochi di voi hanno avuto modo di sentire. Si tratta di
"Habari za wapi?", letteralmente "Notizie da dove?", ma che usano per chiederti "da dove vieni?".
Te lo possono chiedere sia se già ti conoscono e vogliono sapere dove sei stato sia se ti incontrano per la prima volta, in questo caso vogliono sapere qual è il tuo Paese di origine.
Prima di passare ai saluti di commiato un'altra nota di pronuncia.
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Qualcuno ha difficoltà a riconoscere l'"h" iniziale delle parole. In effetti non è facile semplicemente perché moltissimi non la pronunciano!
Però voglio insegnarvelo lo stesso, perché noi italiani volendo la sappiamo pronunciare, anzi troppo, capita spesso di sentire italiani pronunciare "I ham" invece di "I am", in inglese. Noi non ce rendiamo conto ma gli inglesi sì.
Allora, prendete un pezzettino di carta di giornale e mettetelo sul dorso della mano, preferibilmente sulla zona senza peli; poi avvicinate la mano chiusa vicino alla bocca ed espirate, senza soffiare, in modo da fare volare il pezzettino di carta. Poi riprovate ancora ma dovete far muovere la carta senza farla volare. Questa è l'"h" del swahili... e dell'inglese.
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I saluti di commiato
Questi sono abbastanza pochi.
Fra amici ci si lascia con modalità molto diverse e non posso elencarle tutte, anzi ancora non le conosco tutte!
"Haya!", che non significa niente in questo contesto. Si risponde con una delle formule di cui sto scrivendo.
"Baadaye", saluto molto frequente che significa "A dopo". Notare che il "dopo" può essere anche fra un mese, ecc.
"Tutaonana", significa "Arrivederci".
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Ne approfitto per iniziare a parlarvi della formazione dei verbi.
Il verbo, nella forma più semplice, ha sempre un prefisso soggetto, in questo caso
"tu-", che significa "noi"
un infisso che indica il tempo, in questo caso "-ta-", che è il futuro
la radice del verbo "-ona", che significa "vedere".
Nel saluto c'è anche un suffisso, "-na", che indica che l'azione è reciproca.
Quindi "Tutaonana" (tu-ta-ona-na) significa esattamente "Ci vedremo".
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Altre formule come la precedente sono:"Tutaongea"="Parleremo"
"Tutazungumza"="Parleremo"
"Tutawasiliana"="Ci terremo in contatto"
ecc.
Formule più formali sono equivalenti ai nostri "buon...", ma si usano solo quando ci si lascia.
"Asubuhi njema"="Buon mattino"
"Mchana mwema"="Buona giornata"
"Jioni njema"="Buona sera"
"Usiku mwema"="Buona notte"
A proposito di "Mchana", "Usiku" e "Siku", sappiate che "Siku" è sia il giorno completo di 24 ore sia il plurale di "Usiku", mentre "Mchana" sono solo le ore di luce.
A "Usiku mwema" spesso si aggiunge un "Lala salama", che significa "Dormi bene".
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"Lala" è l'imperativo di "kulala", che significa "Essere steso, giacere", per estensione anche "dormire"
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Scusate ma ho dimenticato un saluto molto frequente al risveglio.
"Umeamkaje?" lett. "Come ti sei svegliato?"
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Anche questa è una forma verbale:
"u-"=tu
"-me-"= è un tempo di cui riparleremo. E' un passato-presente, corrisponde all'inglese "present perfect".
"-amka"=svegliarsi
"-je" = "come"
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Avete visto più sopra le parole "njema" e "mwema". Avete notato il ripetersi di "-ema". Questa significa "buono/a", "-zuri" anche significa "buono/a", ma anche "bello/a".
Questi aggettivi differiscono fra loro per l'iniziale, cioè il prefisso. Esso è l'accordo richiesto dalle parole che precedono.
Penso che per ora basta così.
PS Siamo tutte persone adulte e, spero, vaccinate. Quindi scusatemi se vi ricordo che stiamo imparando qualcosa, in particolare una lingua, e che imparare richiede un minimo di attenzione e impegno. Se leggete soltanto, fra un po' non ci capirete più niente e vi scoraggerete! Scusate il pistolotto. E' un difetto da insegnante!
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